Almeno una volta nella vita abbiamo vissuto un’esperienza di questo tipo. E spesso non per scelta. Inutile nascondere quanto sia stata eccitante e al tempo stesso faticosa. A volte ne siamo usciti a pezzi, altre ci abbiamo preso gusto. Non sto parlando di sesso, ma di esse come singletudine.
No, dai non scappate via! Ci piacerebbe avere la vostra opinione su quella che sta diventando una realtà che non si può più accantonare come qualcosa che non ci riguarda. Il mondo è pieno di individui con una forte avversione per il numero due. Basta dare un’occhiata ai banchi del supermercato: perfino Giovanni Rana, paladino della famiglia tradizionale negli spot pubblicitari, ha pensato di produrre i suoi ravioli in razioni da “uno”. Da sfigati, dite?! Attenzione: il single i suoi ravioli può spararseli a letto davanti alla tivù senza chiedere il permesso a nessuno. E voi? Sfidereste le ire del vostro partner che, pur russandovi a fianco come un trattore, è pronto a svegliarsi e inveire al primo accenno di movimento di mandibola? Ai posteri l’ardua sentenza.
Se vi ho messo una pulce nell’orecchio, scriveteci il vostro parere o una breve testimonianza. Intanto io torno a leggere i racconti dell’antologia Vita da single, sperando di trovarci quelle risposte che stiamo cercando. Perché è innegabile che siamo tutti alla ricerca del segreto per vivere al meglio. Single o no, basta che funzioni.
Patrizia Argentino